La cassata dall’arabo qas’at, “bacinella” è una torta tradizionale siciliana.
Le radici della cassata risalgono alla dominazione araba in Sicilia (IX-XI secolo). Gli arabi avevano introdotto a Palermo la canna da zucchero, il limone, il cedro, l’arancia amara, il mandarino, la mandorla. Insieme alla ricotta di pecora, che si produceva in Sicilia da tempi preistorici, erano così riuniti tutti gli ingredienti base della cassata, che all’inizio non era che un involucro di pasta frolla farcito di ricotta zuccherata e poi infornato.
Gli spagnoli introdussero in Sicilia il cioccolato e il pan di Spagna e durante il barocco si aggiunsero infine i canditi.
Inizialmente la cassata era un prodotto della grande tradizione dolciaria delle monache siciliane ed era riservata al periodo pasquale. Un proverbio siciliano recita “Tintu è cu nun mancia a cassata a matina ri Pasqua” (“Meschino chi non mangia cassata la mattina di Pasqua”).Cassata from Arabic qas’at, “basin” is a traditional Sicilian cake.
The roots of the canceled date back to Arab domination in Sicily (IX-XI century). The Arabs had introduced in Palermo sugar cane, lemon, lime, bitter orange, mandarin, almond. Along with sheep’s milk ricotta, which was produced in Sicily since prehistoric times, they were so gathered all the basic ingredients of cassata, which at first was but a shell of pastry stuffed with sweetened ricotta cheese and then baked.
The Spanish brought in Sicily chocolate and sponge cake were added during the Baroque and finally the candied fruit.
Initially the cassata was a product of the great Sicilian confectionery tradition of the nuns and was reserved for the Easter period. A Sicilian proverb says “Tintu is cu nun tip cassata to re matina Easter” (“Mean who does not eat quashed on Easter morning”).